TABLE OF CONTENTS
1. Sostenibilità: nuovo imperativo nelle operazioni di M&A
2. La Due Diligence Integrata: valutare la supply chain e i rischi ESG
3. Best practice per la Due Diligence della supply chain
4. Come affrontare le non conformità nella supply chain: deal breaker o collaborazione?
5. Conclusioni
La crescente attenzione alle pratiche sostenibili non riguarda più solo le operazioni quotidiane, ma è diventata un fattore cruciale per il successo e la resilienza delle aziende, soprattutto in contesti complessi come le operazioni di M&A. In un mondo sempre più focalizzato sulla sostenibilità e sull’integrità, le aziende non possono più concentrarsi esclusivamente su valori economici nella valutazione delle operazioni di M&A, ma devono considerare anche i rischi e le opportunità derivanti da una solida gestione ESG (ambientale, sociale e di governance). L’emergere di normative come la CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive) e la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) ha reso questo aspetto non solo una scelta strategica, ma una necessità normativa.
La CSDDD e la CSRD sono due normative fondamentali, che stanno modellando il futuro delle operazioni di M&A. Queste, non solo obbligano le aziende ad adattarsi a un quadro normativo sempre più severo, ma impongono anche una revisione fondamentale delle modalità con cui le aziende valutano, negoziano e integrano le operazioni di fusione e acquisizione.
Una delle aree principali che richiede attenzione durante una due diligence di sostenibilità è la supply chain. È qui che si nascondono i rischi più complessi e difficili da gestire, e ignorarli può comportare gravi danni reputazionali, legali e finanziari. Le aziende dovrebbero analizzare non solo l’impatto diretto delle operazioni della società target, ma anche il suo intero ecosistema produttivo e commerciale.
Per fare un esempio, immaginiamo che una società europea del settore moda decida di acquisire un importante fornitore asiatico specializzato nella produzione di abbigliamento a basso costo. La due diligence tradizionale potrebbe concentrarsi su aspetti finanziari e legali, ma un’analisi approfondita dovrebbe includere anche una valutazione delle pratiche di sostenibilità del fornitore, considerando:
Parallelamente al VSME, l’EFRAG ha sviluppato l’ESRS LSME, uno standard semplificato per le PMI quotate, le piccole banche e le compagnie assicurative captive. Questo standard è stato progettato per facilitare la conformità delle PMI quotate ai requisiti della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), offrendo un quadro di rendicontazione della sostenibilità proporzionato alle loro dimensioni e risorse.
L’ESRS LSME si compone di sei sezioni principali:
Questo standard mira a fornire alle PMI quotate uno strumento pratico e accessibile per la rendicontazione della sostenibilità, promuovendo al contempo la trasparenza e la comparabilità delle informazioni ESG nel mercato europeo.
Per garantire un monitoraggio efficace della catena di fornitura e assicurarsi che i partner commerciali rispettino gli standard di sostenibilità, le aziende possono adottare diversi approcci strutturati. Ecco i passaggi chiave e le best practice da seguire:
Audit e valutazioni iniziali
Definizione di indicatori di performance
Monitoraggio continuo
Collaborazione e formazione
Clausole contrattuali e misure di enforcement
Audit di follow-up
L’intensificazione dei controlli nella supply chain porta inevitabilmente all’emersione di un numero crescente di non conformità. Di fronte a tali problematiche, le aziende devono scegliere come agire: interrompere immediatamente la collaborazione con il fornitore o supportarlo nel percorso di adeguamento?
La prima opzione è la più immediata, ma la CSDDD probabilmente ambisce a che gli operatori investano in un percorso collaborativo, che sebbene più lungo e oneroso, porti benefici duraturi.
Tuttavia, nei casi più critici, dove la situazione è già fortemente compromessa, l’unica soluzione non potrà che essere l’interruzione del rapporto, per evitare il rischio di accusa di “agevolazione colposa”, ossia di responsabilità indiretta per il mantenimento di rapporti con fornitori non conformi.
Le operazioni di M&A non possono più ignorare l’importanza della sostenibilità. In un contesto normativo in rapida evoluzione, il recepimento di pratiche ESG nella due diligence e nell’integrazione post-acquisizione è essenziale per garantire una crescita duratura e una gestione dei rischi efficace.
Le aziende che adottano una strategia sostenibile nelle loro operazioni di M&A non solo si conformano alle normative emergenti, ma ottimizzano anche il valore a lungo termine dell’acquisizione, riducendo i rischi legali, finanziari e reputazionali e posizionandosi come leader nel panorama globale della sostenibilità.
Avv. Simona Cardillo
Consult-ant è composta da un team di specialisti con competenze ed abilità trasversali idonee a supportare le imprese nella compliance e reportistica ESG, nella gestione fiscale e nelle operazioni straordinarie.
Siamo convinti che la sostenibilità sia un fattore chiave per il successo a lungo termine delle aziende.
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